Genazzano

Museo del Santuario “Madre del Buon Consiglio”

Comune : Genazzano
Museo del Santuario della “Madonna del Buon Consiglio”
Indirizzo: 
Convento del Santuario della Madonna del Buon Consiglio - Corso Cardinale Vannutelli, 2 - 00030
Telefono: 
06/9579002
Fax: 
06/95570163
e-mail
Siti internet

All’interno del convento degli agostiniani annesso alla basilica santuariale della Madonna del Buon Consiglio - complesso di fondazione medievale ampiamente rimaneggiato in varie fasi dal XV al XIX secolo - alcuni ambienti, cui si accede dalla sacrestia, ospitano un museo che conserva oggetti d’arte sacra, devozionali e arredi ecclesiastici. La visita inizia nel primo corridoio detto “di San Giovanni”, dall’opera più significativa qui esposta, una statua marmorea del Battista, risalente al XV secolo e attribuita, sia pur in maniera assai dubbia, ad Andrea Bregno. Nello stesso ambiente sono conservati un polittico di scuola umbra del secolo XV secolo e alcune grandi tele a soggetto religioso risalenti per la maggior parte alla fine dell’Ottocento, molte delle quali realizzate dal pittore Tito Troia. Si passa poi nella galleria centrale, dove si possono osservare bacheche contenenti ex voto e altre tele ottocentesche, riferite, tra gli altri, a Tommaso Minardi e Pietro Gagliardi. Di qui si accede al secondo corridoio detto "della campanina" perché ospita una campana del XV secolo, attiva fino al 1933, che avrebbe suonato senza l'ausilio della mano umana in occasione del miracoloso arrivo da Scutari (Albania) dell'immagine della Madonna del Buon Consiglio. Sulla destra si apre la sala convegni, con la parete di fondo interamente affrescata nel 1777 da Taddeo Kuntze, con la raffigurazione della Moltiplicazione dei pani e dei pesci. La visita prosegue al piano superiore dove da uno stretto corridoio, in cui si possono ancora osservare numerosi ex voto nella loro cornice originale, si accede ad un ambiente a pianta centrale, nel quale sono collocate vetrine contenenti suppellettili liturgiche risalenti ai secoli XVII-XIX. Attigue a questo vano sono le stanze in cui visse il beato Stefano Bellesini, parroco del santuario dal 1831 al 1840. Si tratta di due ambienti, il primo, dedicato al lavoro, è arredato con seggiola scrittoio e libreria, mentre nel secondo si trova la stanza da letto, corredata di numerosi oggetti appartenuti al beato.
Foto: Copyright Santuario Basilica Madre del Buon Consiglio - Realizzazione grafica Simone Mastrogiacomo

C.I.A.C. Centro internazionale per l’arte contemporanea

Comune : Genazzano
C.I.A.C. Centro internazionale per l'arte contemporanea Genazzano
Telefono: 
06/9579745
Fax: 
06/9579027
e-mail
Siti internet

Il Centro internazionale d’arte contemporanea è ospitato all’interno del Castello Colonna, la cui fondazione risale all’XI secolo,  e che, acquistato dal comune di Genazzano che, con il sostegno della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, ha potuto avviare alcuni importanti lavori di restauro, realizzati non solo nel senso conservativo della struttura, ma pure in funzione della nuova destinazione museale, che negli anni ha visto il Castello e il Ninfeo bramantesco trasformarsi prima in Polo, poi in Centro Internazionale d’Arte Contemporanea (CIAC). 
Il C.I.A.C. si configura come un’istituzione finalizzata alla promozione dell’espressione artistica  contemporanea attraverso l’offerta di borse residenziali internazionali per giovani artisti, cui si affianchino sinergicamente attività di formazione, laboratori di restauro e sistemi di comunicazione di alta tecnologia, in grado di produrre effetti positivi sul territorio dal punto di vista culturale ed economico.
Al piano nobile si segnala la cosiddetta Cappella del principe, con affreschi riferiti all’ambito del Cavalier d’Arpino, e le numerose e ampie sale, alcune delle quali con soffitti lignei a cassettoni con decorazioni originali, dove attualmente vengono allestite le mostre temporanee.
Al secondo piano alcuni ambienti ospitano un’esposizione permanente di opere dell’artista genazzanese Scipione Vannutelli (1834 - 1894), attivo principalmente nella capitale dove si formò nello studio di Tommaso Minardi, giungendo nel 1883 a partecipare ad un’esposizione del gruppo In Arte Libertas. Nel primo ambiente si segnala in particolare il grande olio su tela raffigurante “Donne che portano l’acqua”, in cui le vesti all’antiche e le pose delle figure richiamano atmosfere simboliste. La seconda sala raccoglie numerosi acquarelli su carta con ritratti femminili, mente nei due ambienti successivi sono esposti disegni preparatori e studi, sempre per acquarello, per costumi e maschere d’ispirazione settecentesca.
Oltre alle esposizioni permanenti, il Castello è sede di manifestazioni temporanee di arte nazionale e internazionale, anche correlate al laboratorio di restauro e alla biblioteca specializzata, al fine di creare uno spazio operativo di fermento artistico e culturale, oltre ogni statica visione di museo come semplice luogo espositivo.

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